Un Hangar per Nicola Salvatore

Sicuramente stimolante è l'incarico di allestire una mostra di pittura in un hangar, luogo insolito e sufficientemente provocatorio nei confronti dei consueti luoghi deputati ad ospitare simili manifestazioni.
Particolarmente idonee ad una tale collocazione mi sono parse le ultime opere dell'amico Nicola Salvatore che nella ritrovata vena concettuale tendono ad uscire dai limiti della parete per spazi di più ampio respiro e di più facile incontro. Poche sono oggi le occasioni di contatto tra l'opera d'arte e il grande pubblico intimidito dalla sacralità dei musei e dalla soggezione delle gallerie, che costituiscono barriere psicologiche che limitano la disponibilità di rapporto arte-gente.
Nel passato la presenza di opere d'arte sulle facciate delle chiese e all'interno di esse, i monumenti, le decorazioni dei palazzi costituivano un quotidiano rapporto che contribuiva ad un arricchimento culturale oggi completamente perso. Questa collocazione ha quindi come scopo primario quello di permettere una visitazione del lavoro di Salvatore da un pubblico a lui insolito. Vi è poi l'attinenza di un mezzo simbolo della nostra epoca con la ricercadì un artista contemporaneo che giustifica e convalida questo abbinamento.

Ico Parisi